Alcuni mesi fa ho avuto un bel po’ di tempo libero e mi sono detto: “se vuoi fare qualcosa per passare il tempo, allora fai qualcosa di veramente inutile!”

Negli anni ’80 non c’era ITunes e i film non si scaricavano da internet. Al massimo c’era il videoregistratore e vedere un film uscito sei mesi prima costava cinquemila lire. Per questo, visto che potevi tenere una cassetta noleggiata per 24 ore, avevi il tempo di farla andare avanti e indietro per due o tre volte di seguito. Ladyhawke mi fece battere il record, lo vidi quattro volte in un giorno.

Il cinema pop ha influenzato molto la mia adolescenza, poi all’università iniziai ad apprezzare anche Bunuel, Truffaut, Godard, Petri, Rosi e Reitz.

E quando non vedevo film dipingevo soldatini.

Cinema e modellismo sono stati i compagni di molti pomeriggi fino alla quarta superiore. Poi capii che c’era anche un mondo là fuori ed era anche più divertente che rivedere i quattro Rocky almeno una volta alla settimana.

Ho messo insieme queste due parti della mia pubertà e ho tirato fuori queste 13 foto, giocando sul pensiero che ogni film possa essere ridotto a uno o massimo due colori che lo rappresentano. Così per me l’”Esorcista” è bianco come una camicia da notte e verde come una vomitata, “Alien” è viola come una melanzana che somiglia alla testa di un essere che ti esce dalla pancia, “Up” è bianco come le nuvole e celeste come il cielo. I film sono tredici, per ora.

Un progetto completamente privo di qualsiasi utilità. Ma che mi ha fatto divertire un mondo. Chiaramente in sedici noni.