“Think dirty”: la regola dei malpensanti

happy family child baby girl in arms of his father

Sono giorni grigi là fuori, giornate in cui i malpensanti si fregano le mani, salvo poi fregarsi con le proprie mani. Mi è venuta in mente una campagna che credo sia molto appropriata a questo momento in cui molti dovrebbero tornare all’asilo. E ripartire da lì.

Alcuni anni fa Hustler, la rivista erotica fondata da Larry Flynt per fare concorrenza al più noto magazine Playboy con immagini e articoli ancora più espliciti, lanciò una campagna geniale che mi fece molto riflettere e che fece il giro del mondo della comunicazione pubblicitaria.

Una multisoggetto, praticamente priva di qualsiasi intervento di grafica, con foto (nemmeno tanto belle) che raffiguravano normalissime situazioni di vita che, se guardate con l’occhio malizioso di chi conosceva il brand Hustler, potevano essere lette come situazioni ad alto contenuto erotico, o addirittura perverso. Il piccolo quadratino giallo in un angolo, che conteneva il titolo della campagna, diceva: “Hustler. Vedi il nome e pensi sporco.”

Geniale! Effettivamente anche io, guardando il pastore che trascinava la capretta o la ragazza che apriva la porta al ragazzo delle pizze, mi ero fatto in testa un film che avrei potuto pubblicare su Youporn. Provate però a stampare quelle foto e fatele vedere a un bambino, o a vostra nonna che, magari non sa che grazie ad Hustler gli oculisti di tutto il mondo hanno fatto i miliardi. Vedrete che vi diranno che si tratta semplicemente di una ragazza che sta ricevendo la pizza che aveva ordinato o di un pastore che fa il suo mestiere. Perché spesso la perversione risiede nel nostro modo di guardare le cose. E spesso, chi critica qualcosa bollandolo come “deviato” o “perverso”, è proprio lui l’albergo della devianza e della perversione.

“Pensare sporco” genera pensieri spazzatura. Teniamolo bene a mente nella vita di ogni giorno. Specialmente quando si parla di bambini, che sono quanto di più lontano ci possa essere dalla malizia e dalla morbosità.

Amen.

Ps. Ecco qui sotto i vari soggetti della campagna di Hustler

 

hustler

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L’immagine della testata è stata acquistata dall’archivio Getty Images.

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