tutto sommato

Tutto sommato: la vita è un millefoglie

“Tutto sommato” mi ha sempre fatto abbastanza cacare. E’ cedere comunque ad un compromesso, tutto sommato. Tutto sommato di che? Vuoi mettere la potenza di “decisamente” o “di sicuro”?

Tuttavia, analizzando bene il significato profondo di “tutto sommato”, sono arrivato alla conclusione che, tutto sommato, anche “tutto sommato” ha un suo perché.

Per capirlo basta vedere la vita come un millefoglie o come una lasagna. Il sapore lo devi valutare “tutto sommato”.

Perché se si separano gli strati e si analizzano i sapori uno per uno, ci sta che tu becchi proprio il gusto che non ti piace; magari ti ritrovi in bocca un chicco di uvetta che ti fa schifo o una boccata di mascarpone che se lo mangi a cucchiaiate da solo, stucca. Invece, se lo valuti tutto sommato, il millefoglie, anche l’uvetta e il mascarpone trovano una loro ragione d’essere.

Mi è capitato di avere dei periodi bui che, tutto sommato, alla fine, sono serviti. Come l’alchermes: da solo è un liquore imbevibile ma se lo metti insieme alla ricotta e alle scaglie di cioccolato, tutto sommato, ti accorgi che senza alchermes, quel dolce fatto di tante sfoglie diverse con sapori buoni e meno buoni, non saprebbe di niente.

Nella vita ci sono giornate in cui fai le somme. Ieri per me è stata una di quelle.

Che vi devo dire: tutto sommato sono felice.

tempo

Ricetta per restare per 20 anni con la stessa persona (senza annoiarsi mai)

Se desiderate avere un rapporto a due lungo e senza noia, seguite questa ricetta. Potete cambiare quasi tutto in base ai vostri gusti ma poi non dite che non vi avevo avvertito.

Ingredienti per due persone:
Stima reciproca: un quintale,
Rispetto: un kg a testa,
Fiducia: a piacere,
Gelosia: solo due gocce, altrimenti rovinate il piatto.

  • Iniziare pensando che la persona che sta con te sia la migliore del mondo e che anche il Mondo là fuori non è poi così male.
  • Non dimenticare mai di avere degli amici. Cenare con loro spesso.
  • Portare rispetto. Soprattutto a se stessi.
  • Evitare di parlare di lavoro a casa e di casa a lavoro.
  • Andare a vedere almeno 20 capitali diverse.
  • Apprezzare i difetti dei parenti dell’altro e cercare di correggere i difetti dei tuoi parenti.
  • Non rinunciare a niente di quello che puoi permetterti di fare.
  • Non disdegnare musei, teatri, concerti.
  • Informare l’altro delle decisioni che hai già preso. Se si arrabbia, spiegagli perché lo farai comunque. Ripetere l’operazione fino a che non capisce.
  • Non ingoiare rospi ma avere la capacità di perdonare.
  • Utilizzare la parola “vaffanculo” solo se si è pronti a ricevere in cambio un “vaffanculo te”.
  • Criticare l’altro con ironia, mai con acredine
  • Tradire con molta attenzione. E mai la fiducia.
  • Viaggiare molto. Soprattutto con le idee.
  • Evitare i ristoranti scadenti. Meglio cucinare da soli.
  • Pensare che siete due moto e non un sidecar.
  • Dare e pretendere rispetto in parti esattamente uguali.
  • Di sera, se l’altro è già rientrato a casa e la vostra giornata è stata una merda, fermatevi all’ultima rampa di scale e non rientrate fino a quando non vi torna il sorriso. Quando entrate salutate, meglio se gettandovi al collo dell’altro.
  • Ripetere ogni giorno. Anche quando non ci siete.

Agitate tutto molto, frullate e bevete d’un fiato.

basquiat beef

Ricetta dello Spezzatino alla Giampy

Chiedete al vostro macellaio di fiducia 2,5 kg di spezzatino di vitello per 7 persone. Il segreto della ricetta è aprire il cartoccio e capire che con quella carne si sfama il Burquina Faso. Iniziate a fare il battuto per il soffritto con la mezzaluna (non con il Girmi, mi raccomando). Alla quarta cipolla iniziate a piangere pensando a tutti i giramenti di palle dell’anno appena trascorso. Ricordatevi che non si piange sul latte versato perché il latte non fa parte della ricetta. Soffriggete il battuto con molto olio extravergine di oliva che vi ha portato un vostro amico che ha un casolare vicino ad Asciano. Rosolate bene il vitello e anche il vostro pollice e indice di entrambe le mani. Il fuoco sotto il tegame deve essere basso, come il profilo da tenere sui social. Fate ritirare bene l’acqua della carne e aggiungete abbondante vino rosso, tanto quanto ne berreste in una serata alla Taverna del Capitano. Quando anche il vino è ritirato, mentre continuate a girare con pazienza, guardate il finale di Titanic, che avete iniziato a vedere all’inizio della cottura. Mentre Jack affonda versate polpa di pomodoro (non passata; mai la passata, sempre la polpa). Quando la parte grassa del sugo si separa dalla parte liquida, significa che va bene. Assaggiate per capire se lo spezzatino è sciocco come voi che vi arrovellate a pensare a come si stava meglio prima. Aggiungete peperoncino quanto basta a far risvegliare antiche pulsioni sessuali sopite. Riassaggiate lo spezzatino. Se è duro (lo spezzatino) aggiungete poco brodo. Fate ritirare e lasciate riposare. Soprattutto voi stessi.

Immagine: © The Estate of Jean-Michel Basquiat/ADAGP, Paris/ARS, New York 2014