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tommaso appena nato

Il Padre, il Figlio e lo Spirito, tanto

Ci sono alcuni che sostengono che i genitori bravi debbano essere “severi”, forse è per quello che il direttore dell’Ostetricia si chiama così. A me credo proprio che non mi riuscirà. Ho accolto mio figlio come una benedizione e, da laico quale sono, non voglio scomodare nessuna divinità, anche se il test positivo l’abbiamo visto la sera di Natale.
Non c’è stato nessun miracolo, nessuna cicogna e nessun cavolo. Tommaso è arrivato alla vecchia maniera, con una bella paliata di spermatozoi. E lui è arrivato primo, nato come Giulio Cesare in una calda mattina di agosto, di martedì.
E mentre alla Mamma (che è stata superlativa) veniva chiusa la cerniera, me lo hanno portato. Deve aver pensato che il suo primo regalo fosse un bell’orso di peluche. Me lo hanno messo sul petto nudo e, mentre i nonni, gli zii e il cugino bello si abbracciavano e piangevano come a Palio vinto, lo ho accolto sorridendo. Ero convinto che avrei pianto, visto che mi commuovo anche quando riguardo Fantozzi e Amici Miei. Invece no. Ridevo. Perché voglio che nel rapporto tra mio Figlio e suo Padre ci possa essere sempre una relazione fatta di tanto spirito, di ironia, di battute e ogni tanto, ma solo quando ci vuole, anche di qualche masa e nocchino.
Ero felice come quando la mia nonna Marina mi faceva i ciambellini. Perché la felicità sta soprattutto nelle cose piccole e profumate. E stavolta la ciambella è riuscita col buco. La mia più bella start up, di cui sono socio di minoranza con Lisa. Lei sarà l’amminstratore delegato della sua vita, io spero di essere un buon consigliere di amministrazione, nell’attesa che possa volare con le sue ali e quotarsi nella borsa delle brave persone. Quello sì, che sarebbe un successo. Altro che Amazon, Google o Facebook! W la vita e chi riesce ad affrontarla anche quando ti travolge uno tsunami di felicità.
Ora basta, devo andare a fare il mio dovere. Sorridendo.

tasche

Una tasca bucata

Entrando dentro i miei jeans stamani
ho sentito rotolare gelo lungo la coscia
ho infilato nelle tasche le mani
con un senso di improvvisata angoscia

Una tasca è bucata in quei calzoni rottami
mentre l’altra è la stessa di ieri e ancora contiene
chiavi, monete, fazzoletti e legami.

Ecco, sono proprio come i miei pantaloni.
Da una parte perdo tutto, dall’altra conservo.
Idee, sogni, monete e relazioni
che ti fanno sentire un giorno padrone e il giorno dopo servo.

Nella vita ci sono due tasche
Una per ogni braccio che abbiamo
Ché se una è bucata, a ciò che hai nell’altra puoi dire: “Ti tengo, ti amo”.

 

Illustration by Natassya Diana – www.behance.net/natassyadiana

pesce

10 miei grandi progetti mai nati

Progetti di quando pensavo di essere uno startupper di successo e avevo in testa delle idee meravigliose. Alcuni di queste hanno visto la luce e sono durate come un gatto in Autostrada. Altre sono rimaste solo degli embrioni durati il tempo di una risata.
1) “Trippa Advisor” (recensioni di locali trucidi)
2) “Chiavi in mano” (il kit di sopravvivenza per l’onanista)
3) “Il Braccio e la Mente” (diario di un viaggio fatto insieme al mio amico Michele Stabile)
4) “Meglio tardi che Mike” (format televisivo per quiz con domande piccanti, in onda a notte inoltrata)
5) “Una e trina” (naming per una sartoria gestita soltanto da una sarta bravissima)
6) “Rocco around the clock” (idea trash per orologio a pendolo con le sembianze di Rocco Siffredi)
7) “Cito interrotto” (pubblicazione editoriale sulle mie campagne mai approvate dai clienti)
8) “Vin Ahioooo” (vinaio stile Fight Club)
9) “PeperonCinico” (ristorante con cucina al limite della sopportazione del piccante)
10) “Meglio soli che scompagnati” (calzini venduti singolarmente)