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tony manero

La febbre del sabato mattina

Vabbè, è ufficiale: sono vecchio.

C’ho provato a resistere, ho iniziato anche un altro album di figurine. Però non ho trovato nessun coetaneo che avesse i doppioni e l’ho lasciato a mezzo. Non c’è niente da fare, questi 40 anni si sentono. E più ti ostini a negarli e più si sentono. E specialmente nel fine settimana, capita di andare a dormire sentendosi John Travolta e svegliarsi come John Sconvolto.

Ho preso un Moment che mi si rinfaccia con un lieve bruciore allo stomaco, allora prendo un Maloox che mi rende la bocca amara e mangio un cucchiaio di miele che mi manda immediatamente al bagno. Non sono 40 anni, è una reazione a catena. Eppure avevo giurato che quando avrei avuto 40 anni non avrei fatto come tutti quei vecchi quarantenni che conosco. Quelli che il sabato stanno a casa e invitano altri quarantenni a giocare a Pictionary. Io non ci voglio giocare a Pictionary. Giocateci voi a Pictionary.

Ora lo sai che faccio? Vado su Ticketone è compro il primo concerto di Freddie Mercury che trovo. Ma perché Freddie Mercury non fa più concerti dal vivo, perdio! Mi fa male la testa. Ora mi sdraio e mi misuro la febbre. 37,9. Ah, ecco, non sono i quarant’anni, è la febbre. Grazie al cielo, pensavo di essere invecchiato. Mi alzo e mi faccio un brodo di dado. Poi lo butto via perché mi vergogno a mangiare il brodo di dado. In casa non ho niente ma ho la febbre gravissima e non posso uscire. Digiunerò. Impossibile. Devo farmi un teino. Quando sei malato il the diventa il “teino”, non ho mai capito perché. Giuro che il primo che mi invita a cena di venerdì e mi fa fare le tre e mezzo, lo denuncio. Non ce la faccio più, ho 40 anni suonati, cazzo! Lo dice anche la carta d’identità. Quasi quasi faccio finta di perderla.

Suona il telefono: “Sì? Come? Quando? Venerdì prossimo? Quanti siamo? Va bene!”
In fondo il Tony Manero che è in me non è ancora morto. Però c’ha la febbre.

piccione

Nemico degli animali

Sono senese, ed in quanto senese sono nemico degli animali. Si perché noi, a Siena gli animali li odiamo. Dicono che ce l’abbiamo con i cavalli ma non è vero…a noi gli animali fanno schifo tutti! Ogni senese ha avuto almeno un cane, ecco appunto, lo ha avuto! Per noi la carica dei 101 è un film dell’orrore. A noi piace la musica classica, “La morte del cigno” specialmente…Quando passano i carabinieri sulle gazzelle noi gli spariamo…alle gazzelle! Con il te’ mangiamo le lingue di gatto…e poi il gatto lo buttiamo via. Per pasqua non mangiamo gli agnelli, mangiamo le pecore (e gli agnelli li facciamo stare a guardare). Quando ordiniamo due bistecche di chianina ci assicuriamo che provengano da due animali diversi (da noi un bove è una bistecca sola). Un mio amico una volta mi disse che con il suo SUV aveva distrutto una panda, che tra l’altro aveva anche i cuccioli. Se un istrice ci tira una delle sue penne noi gli tiriamo un calamaio, un banco e una lavagna! A Siena siamo noi che pizzichiamo le zanzare; quando una zanzara passa da Siena si mette l’Autan. Le lucciole le schiacciamo con la macchina (anche se a volte qualcuno si ferma e chiede i prezzi). A Siena siamo noi che cachiamo sulle spalle dei piccioni! DA NOI LE IENE RIDENS PIANGONO! Perché siamo malvagi con gli animali! La cinta senese è un maiale che alleviamo costringendolo ad indossare una cintura di tritolo. E da dove pensate che sia partito l’asteroide che ha estinto i dinosauri?
Ma la cosa più bella per noi è il pranzo di Natale, solo bestie in via di estinzione: mousse di koala, pappardelle all’uccello del paradiso, tigre bianca del bengala in umido, orso polare rifatto e per dessert i pinguini gelati. Perché i pinguini gelati sono buonissimi, è quando gli metti lo stecco nel culo che si incazzano come lupi!

Ma veniamo ai cavalli, vabbè, partiamo dal presupposto che qui a Siena i comunisti non mangiano i bambini ma mangiano i puledri! E di comunisti ce ne sono tantissimi….Gli zoccoli al Dr Gibeaux glieli forniamo noi! L’etimologia di “barbaresco” è la fusione di “barbaro” e “manesco”. Perché lui la notte dorme nella stalla, ma state sicuri che il cavallo non dorme! E cosa dire del nerbo…siete mai stati presi a billate per tre giri di piazza?
C’è qualcuno che pensa che noi il cavallo che vince lo mangiamo, non è vero… quello che vince, verso maggio lo invitiamo alla cena dell’asta. E dove pensare che finisca l’asta? C’è qualcuno che ha paragonato il Palio alla Corrida. Ma non c’è paragone…Il Palio è una corsa dove ti mettono le protezioni della formula uno e non ti fanno fare neanche la sosta ai box mentre alla Corrida, al massimo ti fischiano, ti suonano le nacchere e se l’esibizione va male ti prende un pochino per il culo il Maestro Pregadio!

(G. CITO e R. RICCI – Mattaglia 2009)

Immagine: campagna della quale ho curato la direzione creativa e il copywriting. Foto di Bruno Bruchi. Anno 2011. Vedi gli altri miei lavori su www.giampierocito.it