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Silvano, il leader vegano

Mi chiamo Silvano e sono vegano. Ma badate bene, non perché amo gli animali; no, non è per quello che sono vegano. Sono vegano perché il mio sogno è sterminare le piante. Così le mangio, e da quante ne mangio sono diventato anche bulimico. Sono vegano e bulimico. Perché odio le piante? Semplice: perché mi rubano il lavoro! Vedrai, io vendo ombrelloni! Pensa a quanti ombrelloni potrei vendere se non ci fosse nemmeno un albero. E poi le piante non fanno niente tutto il giorno e ci costano. Lo sapete quanto costa una pianta allo Stato senza fare niente? Non lo so, ma sicuramente ci costa un monte. Per me le piante andrebbero sterminate, o perlomeno che stiano a casa loro. Ci sono già i boschi; che ci fanno le piante in città? Vengono a rubarci il lavoro! Stiano nei boschi e ci lascino in pace qui; con gli ombrelloni.

Ho anche fondato un movimento contro le piante: il MUP (Mangiatevi Una Pianta). Se ognuno di noi mangiasse anche un solo albero al giorno, considerato che siamo 7 miliardi, in due anni sarebbero risolti tutti i problemi. Prima gli alberi, poi passiamo ai cespugli, che tanto quelli non fanno ombra. Però, siccome le piante vanno educate da piccole, si mangiano anche i cespugli, almeno imparano. Quando vedo le erbacce che crescono sulle mura io le strappo e le metto in un sacco, poi quando arrivo a casa le mangio scondite, anche se non c’hanno i capperi. L’altro giorno trovai un Assessore che mi disse: “Bravo, lei è un grande cittadino che libera le mura dalle piante”. “Sì, ma quando ho finito qui, poi passo al Parco. Vedrai che piazzale dopo.”

Ma ultimamente mi sono accorto che da soli è dura, anche perché si rischia di sbagliare. Un paio di settimane fa per sbaglio mi misi a leccare la muffa dal box doccia della palestra. Uno che era con me mi chiese cosa stavo facendo e gli spiegai la mia filosofia. Lui mi fece notare che le muffe non sono piante ma “funghi pluricellulari, capaci di ricoprire alcune superfici sotto forma di spugnosi miceli” e poi chiamò il 118. Mi fecero un TSO. Sono stato tre giorni alla neuro e m’è toccato mangiare tre fettine di roast beef per farmi dimettere; così, per depistarli. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Mi hanno assegnato ai lavori socialmente utili: devo fare 40 ore all’all’Orto Botanico, ahahahahahaha! Vedrai quello che ci rimane…

Andiamo; le piante vanno sterminate! Spero proprio che alleghino a Il Giornale il libro: “Più seghe per tutti”. Quando tutti ce l’avremo in mano basterà dire: “l’ora della sega è giunta!”. Non ci saranno più Boschi, e nemmeno Renzi.

Lo so, il mondo non è ancora pronto per la nostra rivoluzione;ci prendono in giro, polemizzano, fanno satira. Ma vedrete che un giorno non si muoverà più neanche una foglia. Gli allergici al polline respireranno bene 12 mesi su 12. Gli intolleranti al grano riscopriranno la tolleranza. Quando due fidanzati si lasceranno non si diranno più: “ti ho piantato” ma ” ti ho sbarbato dalla mia vita”.

E una volta che il pianeta sarà ormai desertificato, taglieremo i pollici a quelli che hanno il pollice verde; obbligheremo gli animali carnivori a mangiare verdure, anche se non ci saranno più verdure da mangiare; invaderemo l’Amazonia ed esporteremo la foresta pluviale creando una catena di fast food e la gente farà la fila davanti “a McZonia”. E quando anche quella sarà senza un filo d’erba. ci butteremo nella fossa delle Marianne e attaccheremo le alghe, che sono piante pure quelle, anche se si nascondono bene. E quando anche le alghe saranno esaurite, ognuno mangerà le proprie piante dei piedi. E nessuno avrà più bisogno di muoversi. E rimarremo a casa. Immobili. Come piante.

 

L’immagine è un annuncio realizzato dall’agenzia tedesca KNSK Werbeagentur per l’azienda produttrice di coltelli WMF.